una piattaforma liquida su crisi
climatica, interazioni antropoceniche e transizione ecologicaun progetto di
MUSE Museo delle Scienze Trento ideato e curato da
Stefano Cagol
A dicembre “We are the flood”
invita il primo artista in residenza a MUSE, vera novità nella
storia del museo. Si tratta di Mary Mattingly, considerata una
tra gli artisti americani che si sta confrontando in maniera
più efficace con le questioni ambientali e per questo scelta
come artista di copertina del volume antesignano nell’attuale
visione dell’argomento, “Art in the
Anthropocene”, uscito già nel 2015 per Open Humanities
Press. Mattingly è stata in Trentino in
dicembre 2022 presso MUSE per un intenso periodo di ricerca e
creazione.
Mattingly è salita alla ribalta
della cronaca negli Stati Uniti per la sua opera pensata su una
chiatta a New York come un “paesaggio commestibile”, capace di
aggirare i divieti vigenti sul suolo cittadino e permettere a
chiunque di salire e cibarsi liberamente. La risonanza ottenuta
da quest’opera ha spinto la città di New York a dare avvio nel
2017 al suo primo giardino pubblico edibile, dando dimostrazione
di come l’arte possa ambire a cambiare la società.
Mary Mattingly, che vive e lavora a
New York, è nata a Rockville nel Connecticut nel 1978, ed ha
studiato alla Parsons School of Design di New York e al Pacific
Northwest College of Art di Portland. L’artista, che incentra la
propria ricerca su questioni climatiche, sostenibilità e valore
dell’acqua, è stata inserita nella pubblicazione “Nature”, parte
della collana Documents of Contemporary Art voluta da
Whitechapel Gallery di Londra e MIT Press, ed ha ottenuto premi e
riconoscimenti da Eyebeam Center for Art and Technology, Yale
University School of Art, Harpo Foundation e Art Matters
Foundation.
Quest’artista
in residenza è stata selezionata con la collaborazione del board of research advisors,
il comitato di ricerca di WATF.
Al MUSE, Mary Mattingly realizza una nuova opera pensata
appositamente.